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Ti Amo Bancario !!

Sono passati quasi due mesi da quel “caso uno” che ha sconvolto l’Italia. Un virus terribile che ha colpito dapprima la Cina e poi tutto il resto del mondo. I nostri RLS sono impegnati giornalmente nei confronti dell’Azienda per cercare adeguate soluzioni alle innumerevoli problematiche che giorno dopo giorno si stanno presentando a seguito dell’emergenza coronavirus: dall’inizio, dopo serrati confronti, abbiamo ottenuto il gel igienizzante, poi i guanti e le mascherine (sono state ordinate anche le mascherine Ffp2 e le visiere in plexiglas), un più largo utilizzo del protocollo basato sulle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Non esitate a contattarli per ogni evenienza, stanno facendo un lavoro straordinario in questo periodo a tutela della nostra salute. E chi ne ha avuto il bisogno sa di cosa parliamo.

Anche l’attività sindacale “ordinaria” è stata toccata, ovviamente, dal virus e dalle strategie per contrastarlo: tutti gli incontri aziendali sono sospesi o avvengono in videoconferenza e, soprattutto, non ci vedete girare nelle filiali. Questo chiaramente non significa che siamo lontani e staccati dai problemi. Anzi, mai come in questi giorni il confronto tra collega e rappresentante sindacale è imprescindibile. Ci avete sempre trovati, al telefono o con altri mezzi tecnologici, pur non potendoci vedere di persona.

Molte sono le richieste di chiarimento sulle costanti novità che arrivano dall’Azienda o sui provvedimenti governativi a favore dei lavoratori.

Purtroppo, però, troppe sono anche le segnalazioni di pressioni commerciali che – soprattutto in un momento come questo – ci lasciano davvero senza parole.

Se la maggioranza dei capi ha capito perfettamente che in questo momento bisogna rafforzare la relazione con il cliente, svolgendo finalmente la vera attività di consulenza, a qualcuno ancora sfugge ahinoi la gravità della situazione.

E così l’offerta a distanza da mezzo per aiutare il cliente nelle sue esigenze finanziarie diventa, invece, momento di sfogo per le frustrazioni di qualcuno: ingiurie, insulti personali, pressioni indebite. Mai ci saremmo aspettati, ed in un momento del genere ancora meno, di sentire frasi del tipo “se non vendi a
cosa servi?”. Oppure: “non vendi? Niente stipendio!”. E ci fermiamo qui.

Chi di dovere è stato segnalato all’Azienda, senza indugi.

Pressioni commerciali di qualsiasi natura e su qualsiasi argomento non sono MAI GIUSTIFICABILI, nel rispetto delle persone/colleghi, ma ora anche dell’impegno prioritario a cui siamo chiamati dalla nostra stessa Banca, a sostegno di lavoratori e aziende in difficoltà (non a caso la creazione di task force per affrontare una quantità di lavoro ingente). Impegno di cui giustamente ci facciamo promotori e che viene invece fortemente compromesso dalla mancanza di un profilo gestionale e organizzativo di alcuni soggetti.

Una parola soltanto dovrebbero rivolgerci l’Azienda e tutti i capi: GRAZIE. O magari, più simpaticamente, “TI AMO BANCARIO!”, come si concludeva lo spot dell’allora SanpaoloIMI di inizi anni 2000 con Luciana Littizzetto. Grazie perché, durante un’emergenza sanitaria che ha cambiato la vita di ognuno di noi, le bancarie e i bancari sono sempre lì, in prima linea, a garantire un servizio di pubblica utilità giorno dopo giorno.

A dispetto, forse, di chi riteneva le filiali un retaggio ormai passato, molti clienti hanno trovato nel personale bancario il riferimento di fiducia per le problematiche finanziarie, e non solo, che stanno vivendo durante questa emergenza.

Sospensione dei finanziamenti, anticipazione della cassa integrazione, fornitura di liquidità alle imprese. L’attività bancaria, possibile solo grazie al profondo impegno di ogni collega, si sta dimostrando quanto mai ancora necessaria, per la tenuta non solo economica, ma anche sociale del nostro Paese.

Nel prossimo futuro ci aspetta un periodo di convivenza con il virus. Pretendiamo che l’Azienda si faccia trovare pronta con tutti i sistemi a disposizione per tutelare al massimo la salute di ogni singolo collega. Noi saremo sempre lì, al servizio dei clienti e dell’economia italiana. Ma non potremo tollerare, nella cosiddetta FASE 2, i ritardi che hanno purtroppo contrassegnato la prima fase dell’emergenza.

Torino, 21.4.2020

COMUNICATO IN PDF

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