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Il Molise R-Esiste

In quest’ultimo periodo stiamo rilevando sempre più frequentemente le grandi difficoltà e gli eccezionali equilibrismi che l’Azienda è costretta a fare per tamponare i buchi che quasi giornalmente si aprono nel fragile tessuto delle filiali molisane, oppresse dagli innumerevoli adempimenti amministrativi e dalle sempre più pressanti richieste di obiettivi commerciali.

Tra esodi, pensionamenti, ferie, malattie e tutto quanto appartiene alla normale esistenza di un essere umano, mantenere un livello di servizio semplicemente dignitoso è diventata un’autentica impresa e a farne le spese sono i clienti e soprattutto i lavoratori che sono sempre di meno e quindi sempre più stressati.

In questo contesto la gestione del Personale è, a ns. avviso, abbastanza lacunosa ed effettuata senza la minima attenzione alle problematiche che sono dietro ogni lavoratrice e ogni lavoratore (che prima di tutto sono Persone), spesso spediti presso le filiali più disparate (bisogna considerare la particolarità del ns. territorio e le difficili vie di comunicazione) con notevoli disagi ed in barba alla tanto declarata attenzione alle risorse umane che viene ripetuta sempre dal nostro Amministratore Delegato e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, oggetto anche implementato nei recenti accordi sindacali della scorsa estate.

Spesso i colleghi vengono usati come pacchetti postali per coprire assenze nelle piccole filiali di provincia che altrimenti non potrebbero aprire.

A conferma di una certa improvvisazione e carenza di programmazione è la vicenda della nomina del Direttore della Filiale di Campobasso viale XXIV Maggio (40330). Tale questione ha assunto i contorni di una spy-story, nonostante il pre-pensionamento del Direttore uscente, avvenuto il 31/12, fosse stato ufficializzato già dal 28/10/2018. L’Azienda all’alba del 15/01/2019 ancora non ha reso noto il nuovo Direttore della predetta filiale per il quale non ci potrà essere neanche il fondamentale passaggio di consegne. Pur riconoscendo l’assoluta autonomia della Banca nel gestire tempi, modi e uomini, riteniamo controproducente una situazione del genere, stante la particolare complessità della piazza e della filiale stessa.

A tutto questo si aggiunge la totale mancanza di trasparenza nella gestione dei portafogli che fa si che alcune Filiali, pur in presenza di aumentato coefficiente di complessità, si vedano ridurre il numero dei gestori e delle risorse senza alcuna motivazione ufficiale, semplicemente trasferendo un numero ingestibile di clienti in capo al Direttore ed eliminando dei portafogli privati con trasferimento di risorse presso un’altra unità operativa. E’ questo il caso della Filiale di Campobasso P.zza Gabriele Pepe – composta da 9 risorse tra cui 2 titolari di legge 104 e 1 part- time e che nonostante la riportafogliazione in corso abbia avuto un trasferimento di oltre 70 posizioni dalla Filiale Imprese che determinerà la creazione di 2 portafogli aziende retail pieni (precedentemente 1 portafoglio era misto privati e aziende), si vede ridurre il numero di gestori privati a 2 (quindi con 1 persona e ½ in meno visto che 1 gestore aveva portafoglio misto), con contestuale trasferimento di un gestore presso altra Unità Operativa ed assegnazione di ca 2.900 (!) Nsg in capo al Direttore – che a questo punto dovrebbe essere dotato anche di super poteri per gestire da solo un così elevato numero di rapporti.

Quindi il sempre più ridotto personale della Filiale, ubicata in pieno centro cittadino e punto di riferimento anche per tanti clienti potenziali dovrà gestire con vere e proprie acrobazie una complessità che negli ultimi anni è cresciuta (come rilevato dai dati comunicati annualmente) in maniera netta. Qual è la ratio di tutto ciò? Alle domande dei colleghi, le funzioni del Personale rispondono con un disarmante “questioni tecnico-amministrative-gestionali” non meglio specificate.

Purtroppo già attualmente la situazione è delicata e assistiamo a continue lamentele della clientela che chiede maggiore assistenza (le Filiali On Line spesso non risolvono le problematiche invitando i clienti a rivolgersi in Filiale per la risoluzione delle criticità) che a questo punto sarà sempre più difficile da fornire. Inoltre il riversarsi di problematiche e pratiche su un numero limitato di gestori, sempre più bersagliati da obiettivi e sollecitazioni commerciali, espone gli stessi a lavorare in maniera più frettolosa con concrete possibilità di commettere errori e/o inadempienze che poi si ripercuotono sui clienti e sullo stesso personale.

Anche la gestione della Filiale Flexi di Via XXIV Maggio è sempre più difficoltosa con il turno serale che termina alle 19 che avrebbe bisogno di un serio approfondimento di analisi costi/benefici in termini di redditività e disagi del personale in una piazza in cui, soprattutto nei mesi invernali non vede una particolare “movida” nel tardo pomeriggio. Ci chiediamo ancora una volta se il ritorno economico è tale da compensare e giustificare i disagi, lo scontento ed il malumore dei lavoratori che sono oggettivamente in grado di valutare la situazione.

Il risultato di tutto questo è la distanza sempre più crescente tra lavoratori e Azienda, che con tale atteggiamento provoca scoramento, insoddisfazione e preoccupazione nei propri lavoratori e lavoratrici. Cui prodest? E’ questo che vogliono i vertici che ripetono in ogni occasione di voler rendere Intesa Sanpaolo il posto migliore dove lavorare?

In attesa della risposta che, per dirla con Bob Dylan, sta forse “vagando nel vento”, raccomandiamo sempre a tutto il personale di attenersi scrupolosamente alle normative senza farsi prendere dall’ansia e/o dalla “sindrome della bella figura” nel raggiungimento dei risultati e ci riserviamo di porre in essere iniziative a tutela della sicurezza e dignità dei lavoratori.

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