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“I NOSTRI DIRITTI PIU’ IN ALTO DEI VOSTRI COMPENSI!”

Su Milano Finanza Online, alle ore 20,59 del 18 marzo 2015, tra le News è apparso l’articolo che riportiamo nel riquadro.

Riteniamo doveroso segnalarlo a tutti i Colleghi che – impegnati nella sempre più ardua rincorsa ad obiettivi “sfidanti” – forse non hanno neppure il tempo di tenersi aggiornati su quanto accade ai “piani alti”.

E’ a loro che i componenti del Board – dal primo all’ultimo dei citati – dovrebbero dire “Grazie” per quanto intascheranno.

Le cifre dimostrano che la tanto sbandierata volontà “moralizzatrice” sull’ammontare dei compensi rimane soltanto un buon proposito, uno slogan da rispolverare ogni tanto nei momenti opportuni, guardandosi bene però dal metterla in pratica.
A tutti noi, impegnati nel difficilissimo rinnovo contrattuale e nell’ennesima pesantissima ristrutturazione del modello di organizzazione e servizio, la circostanza serva da sprone per un’azione determinata ed inflessibile che argini l’attacco senza precedenti ai diritti dei Lavoratori e che – come nelle recenti manifestazioni – ci fa dire:

“I NOSTRI DIRITTI PIU’ IN ALTO DEI VOSTRI COMPENSI!”

LE SEGRETERIE DI COORDINAMENTO

Milano, 19 marzo 2015 UNISIN FALCRI –SILCEA

 

18/03/2015 20.59

Board di Intesa, al ceo Messina 1,6 mln più 852 mila di bonus

di Andrea Di Biase

Ammonta a 1,6 milioni di euro lordi il compenso corrisposto da Intesa Sanpaolo al ceo, Carlo Messina, relativo all’esercizio 2014. È quanto emerge dalla relazione sulla remunerazione della Ca’ de Sass. Nel dettaglio Messina ha ricevuto emolumenti per la carica di direttore generale per 1,284 milioni (quota fissa della retribuzione) mentre per la carica di consigliere delegato e chief executive officer ne ha percepiti 350 mila. Messina ha inoltre percepito bonus per 852 mila euro (190 mila in contanti e 662 mila parte in contanti e parte in azioni).

Simile la retribuzione dei due presidenti di Intesa Sanpaolo . Giovanni Bazoli, che presiede il consiglio di sorveglianza, nel 2014 ha incamerato 913 mila euro (800 mila per la carica di presidente, 100 mila per quella di consigliere, 9 mila per quella di presidente del comitato strategie e 4 mila per quella di presidente del comitato nomine). Il compenso del presidente del consiglio di gestione, Gian Maria Gros-Pietro, è stato invece pari a 900 mila euro.

I due vicepresidenti del consiglio di gestione, Marcello Sala e Giovanni Costa, hanno percepito rispettivamente 443 mila euro e 349 mila euro. Di 940 mila euro l’emolumento complessivo del chief financial officer e consigliere di gestione esecutivo Stefano Dal Punta (438 mila euro il fair value dei compensi equity). Il direttore generale e responsabile della divisione corporate and investment banking Gaetano Micciché ha incassato 1,768 milioni (296 il fair value dei compensi equity), mentre il chief risk officer Bruno Picca si è portato a casa 1,29 milioni (sempre al lordo delle imposte).
Nella relazione sulla remunerazione figurano anche le posizioni dell’ex consigliere delegato Enrico Cucchiani, che ha mantenuto la carica di dg anche nel primo trimestre 2014 (come previsto dagli accordi presi al momento della sua uscita) e che per tale ruolo ha incassato 499 mila euro.
L’ex chief operating officer Francesco Micheli, che ha lasciato la carica il 31 maggio 2014, ha percepito compensi per 431 mila euro, cui si è aggiunta un’indennità di fine carica di di 700 mila euro, per un totale di 1,131 milioni.

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