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EMERGENZA CORONAVIRUS: L’AZIENDA E’ UN MURO DI GOMMA!

Visto che le notizie negative in questo periodo ci sommergono, iniziamo con le poche note positive dell’incontro di ieri, che ci ha lasciato per il resto tanto amaro in bocca.

MyHRPortal: si sta procedendo ad implementare il portale secondo le nostre richieste. Sono in corso di aggiornamento nel portale i monte ferie, ferie a ore, banca ore e PCR con dei contatori dinamici mentre non sarà subito possibile allineare il dato dei cedolini che, per ora, rimarrà legato alle maturazioni mensili.

Monte banca ore: sarà diviso in 3 contatori, a seconda delle scadenze (2020, 2021 e 2022). Tutta la banca ore che scade nel corso di quest’anno avrà scadenza 31 dicembre 2020 mentre la banca ore con scadenza che va oltre il 2020 scadrà alla fine del 2021 o del 2022 (a prescindere del mese esatto in cui scadono i 24 mesi).

Sospensione volontaria: chi intende fruirne potrà inviare una mail a HR per chiederlo. HR verificherà l’avvenuta fruizione delle sole ferie dell’anno precedente (coerentemente con quanto previsto dal CC2L) e a quel punto il collega verrà abilitato alla sospensione volontaria e visualizzerà nel portale il relativo contatore e l’apposita causale di giustificazione delle assenze.

Aumenti derivanti dal rinnovo del CCNL del 19 dicembre 2019: l’Azienda ci ha confermato che gli aumenti contrattuali previsti, incluse le quote arretrate di gennaio e febbraio, verranno erogati col cedolino di marzo.

Contributi INPS: sulle situazioni lacunose dei mesi di novembre e dicembre 2019 (mentre risulterebbe sistemata quella di gennaio 2020) l’Azienda ha dichiarato che i versamenti erano avvenuti regolarmente ma c’era un problema sui file UNIEMENS inviati all’INPS che risultavano non corretti o illeggibili. Su richiesta dell’Istituto, l’Azienda ha pertanto ritrasmesso questi file da circa due settimane e si attende una regolarizzazione delle posizioni errate. Abbiamo chiesto che venga sollecitato all’INPS un celere intervento in tal senso affinché i colleghi abbiano subito una posizione contributiva completa e utile ai fini di uscite per esodi e pensionamenti o di riscatti di anni contributivi ecc.

Domande di riduzione a mezz’ora della pausa pranzo: abbiamo chiesto all’Azienda di accogliere tutte le richieste che perverranno, nell’ottica limitare il più possibile la presenza fisica negli uffici. L’Azienda ha dichiarato di non avere nessuna preclusione nel merito e che favorirà, di concerto coi Responsabili, l’accoglimento di queste domande.

Congedo parentale straordinario di 15 giorni e permessi per legge 104 aggiuntivi previsti dal decreto governativo del 17 marzo 2020: l’Azienda attende istruzioni dettagliate dall’INPS, che a brevissimo dovrebbe pubblicare una circolare applicativa sull’argomento.

SMART WORKING. Veniamo alle note dolenti. Nonostante l’emergenza in corso si faccia ogni giorno più drammatica e i tempi prevedibili siano sempre più lunghi, l’Azienda rimane ferma sull’ordine di 110 PC portatili complessivi già effettuato (in arrivo in gran parte nella prossima settimana). Come OO.SS. avevamo rappresentato l’esigenza di integrare in maniera consistente questo approvvigionamento con un nuovo ordine al fine di estendere il più possibile e in tempi utili lo smart working, unica vera soluzione in grado di conciliare la tutela della salute dei colleghi con le esigenze produttive. L’Azienda si è barricata dietro le difficoltà di approvvigionamento da parte di Intesa (da cui devono arrivare, già configurati, i laptop per lavorare sui portafogli Omega e Penelope) salvo poi ammettere che “non intende procedere ad una sostituzione tecnologica”. Qual è allora la verità? La penuria di PC portatili dipende solo da Intesa Sanpaolo o è responsabilità anche di Intrum che non intende investire quanto serve per rendere davvero universale lo smart working e far lavorare tutti in sicurezza nel bel mezzo di una pandemia?

Caso di coronavirus in Intesa a Napoli via Toledo: Intesa ha chiuso temporaneamente, rispettando il protocollo del Ministero della Salute, solo il piano dove lavorava la persona infettata. Intrum ha dichiarato di non voler chiudere i suoi uffici e ci ha comunicato che gli stessi sono in ogni caso oggetto di sanificazione periodica come nel resto d’Italia. Il servizio Safety di Intrum ha chiesto a Intesa la sanificazione degli spazi
comuni (ingresso, tornelli e area break mentre scale e ascensori sono distinti).

Solidarietà per Bergamo: non può essere una soluzione strutturale al problema la pur apprezzabile gara di solidarietà scattata tra i lavoratori, che si sono prodigati per far arrivare dei portatili a Bergamo e hanno poi promosso un’iniziativa mirata alla donazione volontaria di ferie e banca ore nei confronti dei colleghi in difficoltà. Iniziativa che peraltro è partita da un’idea aziendale e solo dopo è stata rilanciata da alcuni responsabili. L’Azienda però dopo aver tirato il sasso ha nascosto la mano. Abbiamo chiesto all’Azienda di donare un’ora di permesso per ogni ora donata dai lavoratori, attivando un vero meccanismo di solidarietà che non fosse unidirezionale: ci ha risposto che non ha intenzione di farlo in quanto si creerebbe un precedente rispetto ad eventuali altre situazioni critiche in altre città. Se dunque i colleghi si mostrano disponibili a privarsi per solidarietà verso altri lavoratori di ore e giornate di cui un domani potrebbero aver bisogno per ragioni analoghe, l’Azienda si dichiara non disponibile.

È inaccettabile che il peso di un’emergenza epocale come quella che stiamo vivendo debba essere tutto sulle spalle dei lavoratori! La solidarietà non può essere a senso unico e l’Azienda deve fare la sua parte!

Né migliora le cose il messaggio di solidarietà inviato ai lavoratori nel tardo pomeriggio di venerdì dal CEO di Intrum Italy, dal quale ci aspettiamo fatti e non parole per dimostrare vicinanza ai colleghi. Strumentalizzare in questo modo una lettera e delle foto non cambia la realtà dei fatti: a Bergamo mancano ancora dei portatili, e ad oggi non sono previsti nuovi arrivi per quei colleghi attualmente in malattia che al loro rientro saranno costretti a recarsi quotidianamente in ufficio.

Non abbiamo affatto apprezzato, e lo abbiamo detto senza ambiguità, l’iniziativa di due giorni fa lanciata dal top management di Intrum Italy. Non tutti i responsabili l’hanno fatto, ma alcuni hanno inoltrato ai colleghi un Whatsapp e/o una e-mail sbarazzina, che chiede a tutti, “visto che è un periodo molto particolare”, di mandare la propria foto o un video davanti alla scrivania, anche da casa, con la vista della città deserta, “da solo o insieme con altri” (e dove lo mettiamo il metro di distanza?), così “creiamo un po’ di empatia tra i team”. Anzi, per rincarare la dose, si aggiunge che: “Dobbiamo fare qualcosa di divertente in questi giorni particolari.” Non era questo il momento per una simile proposta, che rivela scarsa sensibilità e comprensione da parte aziendale verso la fase durissima che viviamo. Un errore di comunicazione, senza dubbio, vissuto però da molti colleghi come un’offesa.

Le Organizzazioni Sindacali chiedono con ancora più forza e decisione all’Azienda di trovare soluzioni per lavorare tutti da casa. È evidente che il business del recupero crediti risulta pressoché bloccato dalla chiusura dei Tribunali e dall’impossibilità di fatto di percorrere e coltivare in questo frangente vie di recupero stragiudiziali. In un simile contesto a nostro avviso non bisogna scartare nessuna ipotesi, inclusa quella di lavorare dai PC personali, anche al costo di una forte riduzione dell’operatività. Oltretutto potrebbero arrivare dal Governo e dalle Regioni nuovi provvedimenti ancora più restrittivi per le attività produttive. L’Azienda non si faccia cogliere impreparata.

Come Organizzazioni Sindacali non escludiamo a priori nessuna soluzione, incluso l’eventuale ricorso agli strumenti collettivi di sostegno al reddito previsti dal decreto del 17 marzo 2020, qualora si rivelasse necessario e possibile. È già tardi. Facciamo in modo che non sia troppo tardi!

I Coordinamenti Sindacali Aziendali Intrum Italy

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