Lunedì 11 giugno 2018 si è tenuto l’incontro trimestrale dell’Area sindacale PUGLIA  alla presenza della Responsabile del Personale Antonella Mancini insieme ai colleghi del personale  Savino Noviello e Michele Carafa, già  personale di Banca Apulia, il  Direttore Commerciale Retail Puglia Basilicata Mauro Farina Valaori, i colleghi della Direzione Relazioni Industriali Nicola Reda e Gaetano Capogreco,  per l’Assistenza Rete Sebastiano Cataldo e  Spada Roberto per la Sicurezza.

Per la prima volta si è avuta in tal sede la presenza congiunta e integrata di OO.SS. composte oltre che dalle rappresentanze classicamente partecipanti, anche da quelle delle ex Venete che si ringraziano per il loro apporto anche in questa occasione.

In apertura ci è stato illustrato dal direttore Mauro Farina Valaori, l’andamento commerciale dell’Area con dati a fine marzo, leggermente scostati dai budget assegnati, ed in tale frangente, benché forse scontato, abbiamo voluto ribadire ancora una volta che i risultati raggiunti sono frutto del lavoro svolto dai colleghi, spesso stressati da pesanti e continue pressioni sulle vendite.   E’  seguita poi la riesposizione  alle OO.SS. dei previsti dati relativi agli Organici, Formazione, Orario di Lavoro, distribuzione territoriale ed azioni criminose riguardanti tutte le realtà del Gruppo presenti sul territorio, materiale che all’occorrenza possiamo fornire ai colleghi interessati,  soffermandoci di volta in volta con riflessioni su diverse casistiche che imperversano (verbo più che mai idoneo…) nella quotidianità di ogni lavoratore  quali ad esempio:

  • PRESSIONI COMMERCIALI

Contrariamente all’annunciata e solita formula del  va tutto bene aziendale,  la nostra delegazione  con autorevole intervento dei propri dirigenti sindacali ha ribadito che quelle che noi definiamo  ossessioni commerciali, altro non sono che il frutto di continue e ripetute pressioni quotidiane che i colleghi oramai ricevono da più figure aziendali, partendo dal direttore di filiale al Coordinatore Commerciale (figure anche esse sottoposte a pressioni determinando l’effetto cascata) per finire anche ai Capi Area, con il rischio che,  colleghi oramai esasperati, pur di non subire più questa gogna,   possano malauguratamente anche effettuare operazioni “non conformi” ad uno dei 5 o 6 clienti che, necessariamente e quale ultima novità,  devono essere  quotidianamente presenti   in agenda, con conseguenti rischi professionali.  Questo c.d. e tanto decantato  “” METODO “” non ci risulta essere contrattualmente  normato e previsto ed inoltre,  a nostro avviso,  deve  rappresentare mero  spunto commerciale da contestualizzare  nelle singole realtà operative, evitando inoltre, da parte delle figure preposte inutili ed angoscianti produzioni di “” pizzini  o fogli Excel “” con inutili classifiche che,  nel tentativo di spingere i lavoratori ad una maggior competizione, altro non fanno che mortificare la dignità degli stessi.  Il reiterarsi di tali standard operativi fuori luogo, ci vedrà costretti ad adottare opportune contromisure di segnalazione.

  • NRI

Le considerazioni appena esposte, viaggiano di pari passo col sottaciuto ma diffuso fenomeno del presunto  STRAORDINARIO NON RETRIBUITO,  i famosi  “” NRI “”, dato percentuale più volte chiesto all’azienda, ma mai comunicatoci. Tuttavia, siamo in possesso a campione  di dati che attestano la diffusione del fenomeno nelle nostre filiali, fenomeno che è naturale definire ETICAMENTE NON CORRETTO ed oltretutto contrario alle norme in materia poiché espone i colleghi  a vari rischi. Per tal ragione, non staremo a guardare. Ribadiamo la necessita’ che i colleghi, se non autorizzati, abbandonino il posto di lavoro con l’orario previsto per evitare qualunque problematica legata a permanenza non autorizzata nei locali filiale!

  • FORMAZIONE

Altro argomento ha riguardato la formazione che, come risaputo, oggi viene fornita anche attraverso e soprattutto supporto informatico (tablet  o  smartphone e,  per quest’ultimo, così come riferitoci da più colleghi fruitori di tale servizio, previo acquisto di idonea lente di ingrandimento e collirio) anche mediante pillole formative da “gustare” in fretta e furia  tra una vendita ed un’altra e spesso, per altri obblighi formativi più consistenti, al di fuori dell’orario di lavoro. Abbiamo ribadito, a chiare lettere, l’importanza assoluta di una compiuta formazione che professionalizzi e crei valore ed a nostro avviso tale momento passa anche attraverso l’aula ed il famoso affiancamento di chi sa della materia.  Inoltre, nel rispetto del principio che la formazione va fruita solo durante l’orario di lavoro, abbiamo anche chiesto che nelle filiali ( più grandi) sia creata una postazione riservata (che preservi da interruzioni e distrazioni) con turni di programmazione di tali iter formativi  per evitare inutili affanni degli ultimi periodi o fruizione fuori orario. Ribadiamo che la formazione online è vietata fuori orario di lavoro!

  • SICUREZZA

Al graditissimo dato di “”assenza di rapine””, si contrappone il crescente fenomeno delle esplosioni dei bancomat per i quali l’azienda riferisce di aver predisposto un sistema protettivo tale che eviti l’introduzione di materiale esplosivo all’interno macchina. Al riguardo, abbiamo fatto presente che post eventi esplosivi di bancomat non ancora dotati di tale scudo, viene spesso richiesto da parte delle forze dell’ordine l’intervento di colleghi che raccolgano banconote od altri valori tra le macerie ed  in ordine a ciò,  abbiamo proposto l’individuazione di personale  a livello di Area,  opportunamente formato per tali eventi, al fine di evitare situazioni rischiose a chi forse non compete.

Altro argomento riguarda la sicurezza fisica delle filiali con cantieri in essere e abbiamo in questa sede denunciato i gravissimi  ultimi episodi verificatisi su alcune filiali che hanno addirittura messo a repentaglio la sicurezza fisica di colleghi e clienti, con cadute massive di cornicioni, stucchi e infissi in ferro, constatando anche il mancato rispetto delle basilari norme di sicurezza delle imprese impegnate nei lavori, come successo ultimamente sulla piazza di Foggia alla filiale 5068, ove si è reso indispensabile oltre all’opportuno intervento dei nostri RLS,  anche  quello  dei vigili del fuoco per ben tre volte e ciò, nonostante nostre tempestive segnalazioni anche datate.

Abbiamo anche nuovamente evidenziato l’inagibilità e l’invivibilità all’interno dei locali della Filiale Bari 14 al Viale Unità d’Italia, a causa del costante cattivo odore proveniente dall’impianto condominiale e fognario, caratteristica dell’intera zona, circostanza già nota che a nostro avviso avrebbe dovuto scongiurare a suo tempo  la riapertura nei medesimi locali di una filiale già chiusa o meglio abbandonata. Errare è umano …… perseverare è diabolico !!

  • PULIZIA

Sempre più carente ed inefficacie il capitolo pulizia ed igiene ambienti di lavoro, problema oramai diffuso su tutta la rete e scaturente da ulteriori riduzioni dell’orario di lavoro dell’azienda appaltatrice, fenomeno che si acutizza all’interno delle filiali “ new-concept”.  In questo fenomeno rientrano anche gli impianti di condizionamento, a volte messi in opera senza il dovuto rispetto di norme di verifica e pulizia, per non parlare della totale inefficienza di alcuni  che, con cadenza annuale,  lasciano i colleghi interessati in condizioni da non poter operare dignitosamente sino all’arrivo del pezzo di ricambio (a volte dopo diversi giorni) e ciò, si acutizza ancor di più nelle filiale con il nuovo lay-out che non prevedono alcuna possibilità di apertura di finestre per far circolare l’aria.

  • ORGANICI

Argomento molto scottante in questo periodo poiché, a fronte delle finestre di esodo, gli organici del nostro territorio sono ancor più pesantemente depauperati. A riguardo, abbiamo rimarcato quanto la problematica sia delicata in vista dei turni di ferie oramai prossimi. Occorre da un lato sollecitare le previste assunzioni delle oramai famose 1.500 unità che in forma congiunta, tutte le Sigle Sindacali chiesero di destinare principalmente al SUD, considerata zona disagiata, e dall’altro accelerare il processo di osmosi tra BancApulia e Banco Napoli attuando trasferimenti mirati e sinergici.

  • PERCORSI PROFESSIONALI

Altro capitolo dolente poiché abbiamo chiesto che vi sia più trasparenza in ordine agli elementi che concorrono alla complessità dei portafogli e delle filiali, fattori  che spesso generano ritardi e insoddisfazioni per la mancata applicazione di quanto previsto nel contratto di secondo livello, ragion per cui abbiamo già interessato la nostra delegazione al fine di prenderne buona nota per le future contrattazioni che, a fronte di impegno e sacrificio, debbono ripagare nella giusta misura i colleghi.

  • CAPITOLO BANCHE VENETE

L’evento epocale relativo a tale argomento ha prodotto per molti versi disagi con disfunzioni organizzative ed amministrative per  il circuito banche venete ( soprattutto Banca Apulia), attesa la forte presenza nel nostro territorio,  ove nei mesi scorsi  si era già proceduto a drastiche riduzioni  degli organici come sancito dal D.L. (leggi anche massivo esodo già avvenuto) ed il tutto condito quindi dalla  migrazione che,  obtorto collo, ha prodotto  lo spegnimento di una banca con contestuale  accensione di una nuova dalla sera al mattino, e con pochi formatori/affiancatori per pochissime giornate. Unanime al riguardo il disappunto dei colleghi dirigenti sindacali nel denunciare tali eventi oltre a varie disfunzioni amministrative per la clientela da gestire unitamente a pressioni commerciali, fenomeno oramai già diffusosi anche li come fosse l’Ebola. E’ stato altresì evidenziato un ritardo nell’applicazione e rispetto di indennità contrattualmente previste e dell’integrale applicazione dell’accordo di novembre 2017.

In particolare:

  • BANCA APULIA

Abbiamo rappresentato al tavolo il clima aziendale che in questo momento coinvolge tutte le strutture di Banca Apulia. La forte riduzione degli organici, la contestuale migrazione, insieme all’applicazione del nuovo modello organizzativo e alla nascita delle nuove figure professionali, ha di fatto messo in evidenza una disorganizzazione la cui soluzione non è al momento all’orizzonte. Filiali allo stremo per l’esiguo numero delle risorse col contestuale aumento dei carichi di lavoro conseguenti l’avvio delle nuove procedure sostenute a nostro avviso da un troppo breve periodo di addestramento, le già avviate pressioni commerciali e l’uso indiscriminato di riunioni SKYPE, stanno mettendo in ginocchio l’intera filiera produttiva. Abbiamo ribadito le nostre preoccupazioni per il periodo delle ferie estive facendo presente che in tale situazione si corre fortemente il rischio di giocare sulla pelle e sulla salute dei pochi lavoratori rimasti. I colleghi di Banca Apulia non sono delle cavie. Inoltre energicamente e senza sconti, abbiamo chiarito la nostra posizione sull’assistenza legale dovuta ai dipendenti di Banca Apulia i quali non hanno nulla a che vedere con i colleghi delle ex Banche Venete essendo l’Istituto in continuità contrattuale, ovvero per i colleghi di Banca Apulia il datore di lavoro è sempre lo stesso e risponde di tutto quanto è previsto nel CCNL nei confronti dei propri dipendenti. Inoltre si è evidenziato altra pericolosa disfunzione: dopo la migrazione le chiavi “delle vigilanze” non risultano più funzionanti per cui i plichi con valori non risultano custoditi secondo normativa col conseguente rischio rapina. Tutto ciò  perdura nonostante i vari solleciti  compiuti dopo la migrazione.

  • ISGS

Si è ribadito situazioni già note e manifestate all’azienda ma ancora irrisolte: la mancanza di privacy tra le postazioni con l’accavallarsi di comunicazioni tra i presenti che disturbano la qualità del lavoro inducendo malessere tra i colleghi. Il ricambio aria insufficiente  ed il condizionamento inefficace,  nonostante la recente ristrutturazione che tanto disagio ha prodotto. Inoltre i flussi di lavorazione risultano sempre più confusi con aumento dei carichi individuali, creando disappunto e confusione.

In conclusione, la povertà nei contenuti delle risposte aziendali a quasi tutte le nostre osservazioni,  ci induce a rilevare relazioni sindacali a livello territoriale che non rispecchiano appieno le aspettative dei  rappresentanti sindacali nonché dei colleghi e che, per alcuni versi, mostrano anche aspetti di precarietà e sommarietà, ampliando sempre più la mancanza di quel clima di serenità tanto decantato dall’azienda. Ci auguriamo che il malessere diffuso che registriamo in Puglia, ben rappresentato in questa sede, sulla scia di quello degli altri territori come emerge dai copiosi comunicati sindacali, possa portare ad iniziative più pregnanti a livello centrale.

Bari, 18 giugno 2018

                                              I COORDINATORI RRSSAA  AREA PUGLIA UNISIN

                                                                          Gruppo Intesa San Paolo