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Condizioni di lavoro sempre più deteriorate.

In una recente intervista sulla Web Tv, il Responsabile della Banca dei Territori ha elencato i risultati strabilianti ottenuti dall’azienda nell’anno più duro dal dopoguerra ad oggi ed è ormai ufficiale il dato dell’Utile netto pari a 3,1 miliardi di euro.

Ciò nonostante, già da inizio gennaio, le richieste di risultati sono ogni giorno più pressanti e insostenibili su tutto: tutela, risparmio gestito, erogazioni mutui e finanziamenti.

Oltre a condizioni di lavoro sempre più deteriorate, che stridono con i Valori dichiarati dai vertici aziendali, dobbiamo constatare, ancora una volta, che a fronte dei brillanti risultati economici, non c’è alcun adeguato e tangibile riconoscimento per il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori senza i quali gli stessi risultati non sarebbero stati raggiunti.

Anche per quanto riguarda le misure anti-Covid19, tutte le principali Banche hanno fornito tutela maggiore della salute ai propri dipendenti di quanto non abbia fatto ISP. Parliamo di barriere in plexiglass, termo-scanner, steward, maggiore SW anche sulla Rete. I rischi di contrarre il virus e ammalarsi sono più alti in ISP, anche per la presenza diffusa di layout di co-working.

Se da un lato l’azienda concorda con noi su modelli di business sostenibili, nella realtà la stessa sostenibilità non viene praticata al suo interno. Lo dimostrano:

  • Le numerose e crescenti situazioni di stress lavorativo con alterazione dell’equilibrio psico- fisico e crescente utilizzo di un approccio farmacologico per sostenere la salute e i ritmi di lavoro.
  • Le pressioni commerciali, da  parte  di  alcuni  capi  area,  INACCETTABILI,  accompagnate  da  frasi del tipo “chi non se la sente alzi la mano” – “Chi non ce la fa può andare a cercarsi un altro lavoro”.
  • Gli Organici ad un livello non più sostenibile che richiedono assunzioni E’ necessario dare attenzione e risposte alle richieste delle Organizzazioni Sindacali delle Aree e anche delle stesse funzioni di Gestione del Personale decentrate.
  • Gli investimenti sulle procedure sono insufficienti: persistono rallentamenti frequenti e mancanza di risposte in tempi utili.
  • La criticità presente, per altro, si evidenzia anche dal dato delle recenti dimissioni di cinque colleghi, in ruoli qualificati, che hanno ritenuto “il miglior luogo dove lavorare” un altro.

Su tutto questo avvieremo nei prossimi giorni un percorso assembleare unitario, come previsto dal Verbale di Accordo ABI del 21 dicembre scorso, per individuare, insieme alle lavoratrici e i lavoratori, ogni soluzione possibile ai problemi denunciati. Vi terremo aggiornati.

I Coordinatori e le RSA dell’Area Piemonte Nord e Valle d’Aosta

Novara, 12 febbraio 2021

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