Home Comunicati Comunicati 2016 COMUNICATO RSA SARDEGNA – Marzo 2016

COMUNICATO RSA SARDEGNA – Marzo 2016

ADESSO BASTA!

Nel corso dello scorso anno e un contratto nazionale ed uno integrativo fa, avevamo ripetutamente denunciato il tema delle pressioni commerciali,
ottenendo dall’Azienda timidi tentativi di rovesciare il problema sui singoli direttori e sui singoli coordinatori: un gesto peraltro poco generoso nei
confronti dei propri collaboratori, accusati sostanzialmente di iniziative personali e non in linea con le direttive aziendali, mentre poi nei poli tutte e
tutti sapevano cosa realmente succedeva in termini di legna gettata dal Capo Area su un fuoco ormai divampato.

Nel frattempo i vertici delle Banche, non solo della nostra, fingevano che il problema non esistesse e parlavano di politiche commerciali come se tra le due
cose le differenze – e sostanziali – non esistessero.

Un anno e due contratti fa, appunto: perché il CCNL approvato a maggio e il contratto collettivo di secondo livello sottoscritto nel mese di ottobre, hanno
finalmente ammesso l’esistenza del problema da parte dell’ABI e della nostra Azienda e hanno iniziato a mettere in campo strumenti di contrasto del
fenomeno.

L’Azienda oggi ammette che il problema c’è ma noi ne eravamo ben consapevoli: ma questa ammissione non è sufficiente quando non è
accompagnata da comportamenti conclusivi in senso opposto. E con l’arrivo del mese di marzo e quindi di fine trimestre, i problemi che già iniziavano a
manifestarsi sono esplosi in tutta la loro recrudescenza. Nelle nostre filiali, privati e imprese, senza differenze, si sono riaffacciati i vecchi metodi:
richiesta di reportistica quotidiana, classifiche nominative, blocco delle ferie, controllo asfissiante perfino dell’agenda per verificare il numero degli
appuntamenti, rimproveri in video chat cui si viene convocati senza preavvisare della video chat con il simpatico faccione del coordinatore di turno
in primo piano, minacce di essere trasferiti altrove, contestazioni su prodotti venduti quando non è in corso una campagna specifica.

Tutto questo non può essere più tollerato e non vale appellarsi al fatto che non ci sono segnalazioni in merito perché in un clima che va via via putrefacendosi
è sempre più difficile per la singola persona esporsi

Diciamo a chiare lettere che non è per nessuna ragione tollerabile alcun tipo di minaccia di ritorsioni in caso di mancanza di raggiungimento quantitativo del risultato (minacce di trasferimento o valutazioni negative sui comportamenti), che non è permesso fare raffronti tra lavoratori facendo intendere che l’ultimo in classifica sia inadeguato, che non è permesso fare riunioni ad di fuori dell’orario di lavoro e che anche l’intervallo per il pranzo non è orario di lavoro.

Ai lavoratori ricordiamo che siamo pagati “a tempo” e non “a risultato”. Nessuno vi potrà mai sanzionare per mancanza di raggiungimento dei risultati. La stessa cosa non si può dire se a seguito di pressioni come sopra descritte si tralasciano aspetti del nostro lavoro importanti (ma che per l’Azienda non contano perché non portano ad un incremento delle quantità richieste)

Adesso basta, chiediamo un incontro urgente con la nostra Direzione Territoriale per discutere specificamente di queste cose senza più attendere pianti dei colleghi e delle colleghe, ricorso a psicologi e a medicinali o peggio ancora.

Cagliari, 17 marzo 2016

RAPPRESENTANZE SINDACALI AZIENDALI INTESA SANPAOLO AREA SARDEGNA

SCARICA COMUNICATO