
Riflettere sui progressi che le donne hanno fatto in tema di parità di genere, uguaglianza, diritti, libertà è un esercizio quotidiano per chi si occupa di queste tematiche. Ricordare in ogni occasione possibile i piccoli, a volte lenti e faticosi, ma fondamentali, passi verso la parità è importante soprattutto per mantenere alta la guardia per sensibilizzare le giovani generazioni che non hanno dovuto “lottare” per la conquista di quelli che per loro sono diritti ormai acquisiti ma che per le loro mamme, zie, nonne, bisnonne rappresentavano ostacoli, difficoltà o ancora peggio erano veri e propri divieti. Perché è importante? E’ importante perché le giovani siano sempre più consapevoli che basta poco per tornare indietro e per perdere conquiste che hanno richiesto anni, anzi secoli, di “battaglie” delle donne.
Il 26 agosto è una di queste occasioni che cogliamo volentieri. Negli USA è il Women’s Equality Day (Giornata dell’Uguaglianza delle Donne), non solo un giorno da ricordare limitandosi alla “celebrazione” di una conquista ma un’opportunità per mantenere alta l’attenzione sul tema della parità di genere e sui diritti delle donne e delle giovani. Un vero e proprio momento di riflessione e discussione ad ogni livello per stimolare sempre e più importanti progressi per rendere reale e realmente esigibile la parità e la non discriminazione a livello nazionale e internazionale.
Una parità e uguaglianza che anche dove garantita dalla legislazione e dalle norme, come nel nostro Paese, non riesce, purtroppo, ad essere reale.
Il 26 agosto 1920 rappresenta un momento nodale nella storia del voto alle donne. Ben 132 anni fa, infatti, negli Stati Uniti le donne conquistavano il diritto di voto con l’adozione del XIX emendamento della Costituzione degli Stati Uniti che vietava a governo federale e Stati di negare il diritto di voto ai cittadini USA sulla base del sesso. La firma del Segretario di Stato Bainbridge Colby segnò una pietra miliare anche se per ricordare quella data è dovuto passare oltre un cinquantennio per fissarla come ricorrenza ufficiale.
Nel nostro Paese dovranno passare ancora alcuni decenni da quella data prima che le donne conquistino il diritto di votare che arriverà solo nel 1945. E’, infatti, il 30 gennaio del 1945, dopo lotte e richieste per lungo tempo rimaste inascoltate e a conclusione di una riunione del Consiglio dei Ministri, che le nostre nonne, mamme, sorelle, zie, vedevano riconoscere anzi “conquistavano” l’elettorato attivo. Perché parliamo di “elettorato attivo”? Le donne avevano conquistato solo la possibilità di votare e non anche quella, parimenti o forse ancor più importante, di essere votate. L’anno successivo con il decreto legislativo luogotenenziale n. 23 il 1° febbraio 1945 fu conferito così il diritto di voto alle Italiane di almeno 21 anni.
Le donne non subirono passivamente la decisione che le vedeva sì elettrici ma con diritti dimezzati e l’11 febbraio 1945, l’Unione Donne Italiane (UDI), chiedeva di sancire l’eleggibilità delle donne non prevista dal decreto Bonomi.
Finalmente il decreto n. 74 del 10 marzo 1946 le donne italiane di almeno 25 anni conquistarono il diritto ad essere elette. Con ritardo rispetto a quanto era già accaduto in molti Paesi del mondo, le donne del nostro Paese riuscirono ad ottenere il diritto giusto in tempo per partecipare alle prime elezioni amministrative a partire dal 10 marzo 1946, alle prime elezioni politiche e al Referendum istituzionale monarchia-repubblica del 2 giugno 1946.
Quel 2 giugno 1946 era reso finalmente concreto il suffragio universale e l’esercizio dell’elettorato passivo per le donne, che riuscirono a portare per la prima volta in Parlamento anche 21 Deputate elette su 556 componenti totali. Dopo un lungo periodo di lotte di oltre un secolo le donne italiane conquistarono finalmente l’elettorato attivo/passivo, diventando cittadine a pieni diritti.
Il Women’s Equality Day ci da, inoltre, la possibilità di ricordare oltre alla conquista del diritto di voto quanto siano rilevanti per la società, l’economia, la politica, il mondo del lavoro, della cultura, dell’istruzione e formazione, della scienza, dell’impresa, ecc. tutte le conquiste e i diritti che le donne hanno giustamente ottenuto nel corso degli ultimi due secoli in tema di pari opportunità e di parità di genere e quanto sia necessario presidiarli continuamente senza mai abbassare la guardia.
UNISIN/CONFSAL è da sempre attenta a tutelare i diritti delle persone non solo nel mondo del lavoro; promuovere l’uguaglianza di genere in tutti gli ambiti; a combattere gli stereotipi di genere, le discriminazioni e situazioni di violenza contro le donne e di genere; a stimolare azioni concrete ad ogni livello per il raggiungimento della parità; a riflettere sulle conquiste sinora raggiunte e su quanto ancora ci sia da fare in ogni campo affinché la parità di genere sia reale e non solo sulla carta. E’ necessario lavorare insieme in sinergia per raggiungere sempre maggiori traguardi in tema di diritti delle persone e delle donne.
Bianca Desideri
Coordinamento UNISIN Donne & Pari Opportunità





