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Lettera aperta. la parola ai colleghi con un referendum

Spettabili segreterie nazionali e di coordinamento intesa sanpaolo dircredito-fabi-fiba cisl-fisac cgil-silcea-sinfub-ugl-uilca loro sedi nonché tutti i lavoratori del gruppo intesa sanpaolo lettera aperta come ormai è stato più volte e da più parti comunicato, nella nostra azienda siamo alla vigilia di un momento storico, che potrebbe introdurre cambiamenti epocali. nessuno è – per definizione – contrario alla creazione di nuova occupazione, in quanto obiettivo imprescindibile di chi si assume la responsabilità di rappresentare concretamente i bisogni non solo dei lavoratori ma anche del nostro paese. e’ però comunque necessario garantire sempre un livello di dignità alla contrattazione: è bene infatti chiarire che le nuove assunzioni prospettate dall’azienda – a condizioni più penalizzanti per i nuovi colleghi -non costituiscono una liberalità spontanea finalizzata a dare un contributo concreto all’occupazione in tempo di crisi, bensì una effettiva necessità dell’azienda che procederebbe comunque alle assunzioni per le sue improrogabili necessità operative. quindi la questione non è ostacolare la creazione di nuovi posti di lavoro, ma garantire che non si “usi” la crisi per pagare ancora di meno coloro per i quali è già previsto un salario ridotto. un sindacato preveggente non può inoltre sottovalutare il rischio che questa vicenda possa in qualche modo costituire un pericoloso “innovativo” strumento per l’introduzione – per tutti – di una serie di “deregolamentazioni” dell’attuale quadro normativo. la responsabilità quindi è grande e vanno valutate tutte le conseguenze. in particolare appare in tutta la sua portata la necessità che non siano “pochi uomini”, ancorchè investiti di rappresentatività, a decidere per la vita di tutti gli altri. poiché non sono in gioco solo alcuni istituti contrattuali, ma potrebbe esserlo il contratto di lavoro stesso, è necessario utilizzare il principale strumento democratico che lo statuto dei lavoratori mette a disposizione. rivolgiamo quindi l’invito a tutte le segreterie di coordinamento in indirizzo ad indire tempestivamente e preventivamente alla firma di qualsiasi accordo un referendum tra tutti i lavoratori del gruppo intesa sanpaolo. la falcri sa bene che il luogo istituzionale dove i lavoratori possono esprimersi sono le assemblee, tuttavia il peso delle modifiche contrattuali in gioco richiede una consultazione preventiva, serena e capillare che solo il referendum può assicurare. confidiamo che tutti, con senso di responsabilità, umiltà e rispetto della democrazia sindacale non vorranno mancare a questo appuntamento fondamentale: nessuno può assumersi una simile responsabilità senza aver prima sentito e consultato i diretti interessati. falcri – la delegazione trattante di gruppo milano, 5 novembre 2009