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Il piano salva europa trasforma profondamente le pensioni e crea totale incertezza sull’applicazione dell’accordo 29 luglio 2011

In data odierna la riunione originariamente indetta per informazioni sulle “uscite” previste dalla parte b) dell’accordo “29 luglio 2011” si è invece trasformata in una disamina della situazione complessiva alla luce delle ricadute conseguenti alla pesantissima riforma pensionistica contenuta nel decreto legge firmato in tarda mattinata dal presidente della repubblica.

In questi giorni è purtroppo esplosa in tutta la sua drammaticità la “contraddizione” che il nostro sindacato denuncia da molto tempo: politiche di dimissioni anticipate ed in massa nelle aziende bancarie, finalizzate unicamente al contenimento dei costi, a fronte di orientamenti esattamente contrari a livello paese, nonché zona euro. È emerso che allo stato attuale nessuna previsione o certezza esiste, salvo per i colleghi che maturano i requisiti pensionistici entro il 31.12.2011 e sui quali la riforma non dovrebbe avere impatto di sorta. comprendiamo l’enorme preoccupazione delle migliaia di colleghi coinvolti in un processo che avrebbe dovuto ragionevolmente prevedere già a luglio – come da noi allora più volte richiesto – maggiori garanzie, purtroppo sacrificate sull’altare dei tempi ristrettissimi imposti dai “registi” ed accettati da quasi tutte le “comparse”. augurandoci che la vicenda possa essere d’insegnamento per il futuro, abbiamo oggi sottolineato la necessità imprescindibile che tutti i colleghi – in assenza di una clausola che “faccia salvo l’accordo firmato in intesa sanpaolo in tutta la sua interezza” – ricevano adeguata e qualificata informazione circa la mutata posizione individuale e quindi, in piena consapevolezza, possano esprimere nuovamente la propria libera volontà. non ci resta che attendere, anche se comprendiamo l’ansia di chi è direttamente coinvolto. la settimana prossima è prevista una nuova sessione di incontri. ci auguriamo nel frattempo che i nuovi ministri, che fino a 20 giorni fa hanno disegnato le strategie di questo gruppo bancario, e che gli eventi hanno portato ad essere i principali registi della riforma pensionistica, trovino soluzioni coerenti con il proprio percorso. la segreteria aziendale milano, 6 dicembre 2011