Home Comunicati Futura cassa sanitaria . “valutiamo l’apporto aziendale non ancora adeguato”

Futura cassa sanitaria . “valutiamo l’apporto aziendale non ancora adeguato”

fondo sanitario integrativo del gruppo intesa sanpaolo. nei giorni 29 e 30 luglio scorsi è proseguito a torino il confronto sul nuovo fondo sanitario che il gruppo intesa sanpaolo intenderebbe varare al più presto.

il management dell’azienda punta molto su questo tema, specialmente nell’attuale contesto sociale,che potrebbe riconoscergli la paternità di un felice esempio di effettiva solidarietà – destinato a fare scuola – oltrechè un innovativo processo di partecipazione di tutti i beneficiari delle attuali realtà esistenti ad una nuova ed illuminata forma di assistenza sanitaria integrativa, che impegni “davvero” validamente tutti per un soddisfacente risultato, duraturo nel tempo. la falcri condivide pienamente questi principi e con questo spirito ha sempre partecipato attivamente ai lavori che si sono sin qui svolti. nonostante le condivisibili enunciazioni, l’azienda – per il momento – ha manifestato una disponibilità, in termini di contribuzioni e dotazione iniziale, che riteniamo squilibrata rispetto all’impegno richiesto agli associati. giudichiamo infatti ancora insufficiente la proposta di una contribuzione pro capite a favore dei soci in attività di servizio limitata a 900 €, come improponibile l’apporto “unilaterale” dell’ingente patrimonio di riserve riveniente dalle varie realtà, senza analogo impegno da parte aziendale. giova infatti ricordare – per non dimenticare mai – che le riserve che l’azienda propone adesso di utilizzare quale “dotazione iniziale a beneficio di tutti”, sono e rimangono risparmi accumulati nel tempo soltanto da una parte di soci che – all’epoca – rinunciarono ad aumenti contrattuali dei propri “integrativi” in cambio di versamenti in favore delle varie forme assistenziali allora esistenti. altro punto essenziale e qualificante rimane per la falcri la parità di trattamento tra attivi e pensionati: principio condiviso apparentemente da tutti. alla prova dei fatti – tuttavia – permane il rischio di stabilire regole viziate da “ipocrisia ideologica”, anziché reali principi garantisti e genuinamente rispettosi dell’effettivo significato del termine. nel corso dei due giorni la falcri ha fornito all’azienda un nutrito elenco di qualificanti proposte e modifiche all’impianto in lavorazione. concludendo, allo stato attuale non esistono ancora concrete condizioni per una soddisfacente e pronta definizione della vicenda. ci auguriamo tuttavia che la ripresa del confronto – prevista a torino per domani 4 agosto – veda l’azienda ancor più concretamente impegnata nella ricerca di soluzioni in linea con le legittime aspettative di tutti i destinatari di quella che potrebbe diventare la più importante forma di assistenza sanitaria integrativa d’italia. la delegazione aziendale di gruppo