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Buona occupazione?

Nei giorni 20 e 21 ottobre scorsi è ripreso il confronto con l’Azienda sull’OCCUPAZIONE nel nostro Gruppo.

 Il tema è complesso e riguarda:
– le Persone già occupate, che potrebbero essere direttamente interessate dalla rivisitazione del part-time, della mobilità e dall’introduzione del demansionamento “legalizzato”;
– i nostri Colleghi precari, il cui patrimonio di conoscenze e competenze acquisite – vero e proprio “valore aggiunto” sul mercato del lavoro –non può essere ignorato dall’Azienda;
– coloro che aspirano ad un posto di lavoro nel ns. Gruppo, Persone alle quali l’Azienda ha dichiarato di voler aprire le porte – ancorchè in un limitato numero e per l’adibizione ai lavori nei poli o comunque riferibili a poli – ma con regole sensibilmente più penalizzanti per i Lavoratori;
 le Persone (circa 1.000) che entro la fine dell’anno raggiungeranno i requisiti per l’accesso alla pensione e che l’Azienda è intenzionata ad incentivare ad uscire offrendo loro una annualità lorda: tutte queste persone non verranno sostituite e non va neppure sottovalutato che delle 1.000 assunzioni rivenienti dall’accordo del 2008 (che noi non abbiamo firmato anche perchè ritenuto insufficiente proprio in questo punto) ne sono state concretizzate a tutt’oggi soltanto 447: gli altri 553 posti di lavoro saranno coperti entro la fine del 2010 (a ben due anni dalla firma).
La delicatezza dei temi che tra loro sono evidentemente strettamente connessi, rende necessaria una trattativa a “tutto tondo” che consenta un corretto contemperamento delle diverse esigenze delle parti in causa.
La pretesa aziendale di iniziare dal “nuovo contratto per l’occupazione”, senza l’accordo sul quale tutti gli altri argomenti rimangono “sospesi in coda” equivale a nostro avviso ad un evidente, ovvio e pericoloso sbilanciamento del tavolo negoziale.
La FALCRI si dichiara disponibile e favorevole a creare nuova occupazione, la via da percorrere però dovrà essere rispettosa delle regole contenute nel CCNL vigente che anche Intesa Sanpaolo è tenuta ad applicare ed osservare.
La FALCRI non è invece disponibile, magari sotto il paventato pericolo di esternalizzazioni e delocalizzazioni, a siglare accordi che possano costituire un pericoloso, ancorché involontario, inizio per una destrutturazione dell’area contrattuale e del CCNL.
A tal fine interpretiamo favorevolmente la pausa di riflessione ed approfondimento che le altre OO.SS. si sono riservate in proposito ed auspichiamo che tra le valutazioni del caso non venga a mancare l’impegno assunto la scorsa primavera: ai Lavoratori ceduti a Intesa Sanpaolo Group Services venne detto “abbiamo preferito la cessione del contratto (anziché il distacco che Falcri ha sempre sostenuto) perchè questo permetterà ai Lavoratori che saranno assunti successivamente di godere del Vostro stesso contratto”.IL MOMENTO DELLA VERITA’ E’ ARRIVATO.

LA DELEGAZIONE TRATTANTE FALCRI