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Il sistema disincentivante

La rete “sedotta ed abbandonata”: per lei solo lacrime e sangue.

La falcri ha sempre visto con diffidenza l’introduzione di sistemi retributivi differenziati, solitamente e spesso impropriamente descritti come “incentivanti” volti a promuovere e riconoscere le “eccellenze”, ma che purtroppo – alla prova dei fatti – si dimostrano spesso pericolosi strumenti discriminatori tra gruppi di lavoratori ed irrispettosi della loro dignità, oltre che meccanismi avvaloranti ulteriormente la scarsa attendibilità aziendale. quanto sta avvenendo proprio in queste ore nella nostra azienda comprova la validità delle nostre convinzioni, e mette ancor più in evidenza – anche ai lavoratori più “fiduciosi” od “ingenui” – che “al di fuori di regole condivise e ben definite a livello collettivo” sarà ben difficile, non solo conquistare nuovi diritti, ma anche difendere e mantenere i traguardi acquisiti, compresi quelli irrinunciabili in quanto attinenti alla dignità della persona. la situazione venutasi a creare in azienda sul tema, alla luce delle ultime inaspettate novità, ha prodotto: • una sgradevolissima “sorpresa” per i lavoratori della rete che, a poche ore dal pagamento del premio costato impegno e sacrifici continui, si vedono ora differire e non definire (nei tempi e negli importi) le meritate aspettative. tra l’altro questa bella sorpresa non è nemmeno stata oggetto di una comunicazione ufficiale (e sì che questa azienda non lesina nel propinarci continuamente policy, comunicati, news, circolari, ecc.), ma di una informale comunicazione verbale dei “graduati” ai quali, a cascata, il management ha fatto sostenere tale inaspettata posizione davanti “alle truppe”; • una deplorevole discriminazione tra le “truppe” (senza le quali, si sa, le guerre non si vincono), dal momento che i colleghi della direzione centrale hanno invece correttamente percepito il premio nella retribuzione di maggio, come da criteri vigenti ed autonomamente stabiliti in azienda. giova ricordare che l’articolo 46 del ccnl, pur prevedendo sull’argomento da parte datoriale la massima autonomia, impone però il rispetto dei principi di oggettività, trasparenza e preventiva comunicazione agli attori in scena, anche nel caso di “cambiamenti di rotta” in corso d’opera. quanto accaduto, invece, dimostra ancora una volta la scarsa attenzione del management nei confronti della “propria gente” (che beffardamente definisce il suo bene più prezioso) e delle relative rappresentanze sindacali – a questo punto – indipendentemente dal tavolo al quale siedono. amaramente registriamo tutto questo. la falcri torna quindi a chiedere con forza a questa azienda, come già ufficialmente provveduto nelle opportune sedi, a rivedere con illuminato senso di responsabilità e coerenza le proprie decisioni. la delegazione aziendale di gruppo