Home Comunicati Comunicati 2023 Emilio Contrasto: il ruolo delle Donne per lo sviluppo della società

Emilio Contrasto: il ruolo delle Donne per lo sviluppo della società

Marzo è il mese dedicato alle Donne, al loro insostituibile ruolo nella società e nella vita di ognuno di noi. Quest’anno abbiamo voluto anticipare, con l’intervista al Segretario Generale di UNISIN/CONFSAL Emilio Contrasto, l’iniziativa che il Coordinamento Nazionale UNISIN Donne & Pari Opportunità, in collaborazione con la testata giornalistica Professione Bancario,porta avanti ormai da alcuni anni in occasione della ricorrenza dell’8 marzo,Giornata Internazionale della Donna, con “I Venerdì della consapevolezza” dedicati all’analisi di alcuni temi specifici.

È dal 1909, dapprima negli Stati Uniti d’America poi in tutto il mondo, che si celebra la giornata dedicata ai diritti di tutte le Donne; grandi passi avanti sono stati fatti ma ancora molto resta da fare nel nostro Paese e nel mondo per assicurare reale ed esigibile parità per le Donne.

Segretario Contrasto, qual è il ruolo della Donna nella società in cui viviamo?

Non esisterebbe il mondo così come lo conosciamo se non ci fossero le Donne che sono fonte di vita, di sviluppo e crescita. Il ruolo della Donna è da sempre insostituibile e questo nella famiglia, nella società, nel lavoro, in tutti i campi del sapere, in poche parole in tutto quello che ci circonda. L’8 marzo è dedicato alla Giornata Internazionale della Donna, ma come UNISIN/CONFSAL e soprattutto come persone e dirigenti sindacali che si occupano di tutela dei diritti consideriamo come 8 marzo tutti i giorni dell’anno. Non è solo per un giorno, infatti, che bisogna accendere i riflettori sulla Donna, per poi subito dopo tornare a spegnerli, ma deve essere, e per noi lo è, un impegno costante e duraturo nel tempo per assicurare, innanzitutto, rispetto e amore e, contemporaneamente, diritti e tuteleperla rimozione delle discriminazioni ancora molto diffuse.Troppo spesso le donne, infatti, vengono penalizzate nella loro vita privata e in quella lavorativa e/o professionale e ciò non è ulteriormente tollerabile.

Veniamo ora alla Giornata Internazionale della Donna, le Donne hanno raggiunto l’obiettivo della parità?

No, sicuramente, come ho detto, la condizione delle Donne ha fatto molti passi avanti nel corso dei secoli e dei decenni. Molte sono state le conquiste verso la parità soprattutto nei Paesi più sviluppati ed economicamente evoluti. Bisogna, però, pensare anche alle moltissime Donne che ancora vivono in situazioni di disagio, di violenza, di povertà, di degrado che difficilmente potranno veder evolvere la loro situazione senza importanti e concreti interventi da parte dei governi e delle istituzioni internazionali.

Le discriminazioni nei confronti delle Donne quindi sono ancora diffuse…

Se ci riferiamo ai Paesi più industrializzati e parliamo di quelle che erano legate all’accesso a determinati lavori o professioni possiamo ritenerle quasi del tutto superate, se ci riferimento invece a quelle che sono legate all’accesso ai ruoli apicali delle carriere, al gender pay gap, alle difficoltà di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, dobbiamo, purtroppo, rilevare che permangono nel nostro Paese anche in maniera rilevante in alcuni settori lavorativi nonostante le normative poste in campo dal legislatore e che la situazione non è diversa in molti altri Paesi dell’Unione europea e del mondo. Senza tener conto della situazione, come dicevo, di Paesi dove le Donne sono in condizione di sottomissione e deprivazione.

Ha citato il gender pay gap e le difficoltà di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, due criticità per le Donne…

Sì, da sempre come Organizzazione Sindacale sosteniamo che oltre alle tutele di carattere normativo è necessario un cambio culturale delle persone per favorire realmente e definitivamente la rimozione di preconcetti, stereotipi su questi temi e non solo.

Sicuramente l’applicazione corretta della normativa vigente può contrastare fenomeni discriminatori in tutti i campi della nostra società e, in particolare, per quanto ci riguarda, nel mondo del lavoro. È necessario, però, pensare e introdurre ulteriori correttivi in grado favorire il superamento del gap salariale fra donne e uomini a parità di ruolo e lavoro. Le normative esistenti almeno sulla carta danno sufficienti garanzie, ma, è, purtroppo, nell’applicazione pratica che si verificano le situazioni critiche che vanno rimosse.

La contrattazione collettiva e quindi il Sindacato quanto può incidere nelle politiche a favore della rimozione delle discriminazioni di genere e per l’attuazione delle pari opportunità fra donne e uomini?

La contrattazione collettiva nazionale è certamente un elemento importantissimo. Consente, infatti, attraverso l’azione proattiva delle Organizzazioni Sindacali di Settore e delle Associazioni datoriali, di normare ulteriormente a livello di categoria/settore i diritti delle Lavoratrici e dei Lavoratori rendendo omogenei ed esigibili tutta una serie di istituti e di diritti legati al mondo del lavoro.

Aggiungo che alla contrattazione collettiva nazionale si aggiunge anche quella di secondo livello ovverosia quella che viene trova applicazione nelle specifiche realtà aziendali o di gruppoper le Lavoratrici e i Lavoratori di quelle specifiche realtà.

Segretario Contrasto scendiamo più nel dettaglio e parliamo quindi del CCNL del credito che di recente ha avuto il suo rinnovo con interessanti misure anche innovative…

Si tratta, come ho ricordato in più occasioni, di uno dei migliori Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro sottoscritti da oltre venticinque anni. L’accordo, valido per tutte le Banche, conferma l’assoluta centralità della contrattazione nazionale che resta punto di riferimento inderogabile di Settore per la migliore e più efficace tutela di tutti gli addetti.  Dal punto di vista economico l’obiettivo che ci eravamo prefissi con la piattaforma di rinnovo è stato centrato pienamente con il riconoscimento di unincremento pari a euro 435,00 mensili a regime (marzo 2026) e con la concreta monetizzazione in busta paga già dell’80% dell’importo entro il 2024.

Oltre all’aspetto economico rilevante per restituire potere d’acquisto alle famiglie, voglio ancora ricordare, i numerosi altri elementi di grande soddisfazione, elementi tutti che impattano positivamente sulle Lavoratrici e sui Lavoratori. L’accordo di rinnovo contiene materie di assoluta novità che possono essere prese a riferimento dai rinnovi contrattuali di altri Settori come, ad esempio, la valorizzazione della partecipazione delle Lavoratrici e dei Lavoratori alla vita delle imprese (attraverso specifiche previsioni da definire nella contrattazione aziendale), la ricerca del benessere sui luoghi di lavoro e l’ampliamento dei poteri della ‘cabina di regia nazionale’, introdotta con il precedente rinnovo del 2019, per gestire e disciplinare i cambiamenti del Settore, la banca digitale, la verifica della qualità lavorativa all’interno dei luoghi di lavoro e la riduzione dell’orario di lavoro settimanale di 30 minuti a parità di retribuzione a partire dal primo luglio 2024, il formale recepimento nel CCNL delle previsioni contro le pressioni commerciali contenute nell’accordo di Settore dell’8 febbraio 2017.

E in materia di welfare, così importante per le famiglie?

Nell’accordo di rinnovo siamo riusciti a portare avanti anche il rafforzamento delle tutele sul welfarecome, ad esempio, l’ampliamento delle casistiche che consentono l’applicazione di un comporto per malattia maggiore e nello specifico del 50% in caso di disabilità riconosciuta ai sensi dell’art. 3, comma 3, Legge 104/1992.

Fra i provvedimenti più specifici per le Lavoratrici?

Per quanto concerne il congedo di maternità è prevista l’integrazione al 100% per appunto tutto il periodo di congedo in caso di maternità a rischio e copertura del periodo tra la data presunta del parto e la data del parto effettiva, se successiva. Questo era già operativo in alcune realtà, ora è esteso a tutte le aziende del Settore credito. Inoltre, per quanto concerne le molestie e violenze di genere sui luoghi di lavoro è previsto l’inserimento nell’articolato del CCNL della dichiarazione congiunta ABI – OO.SS. firmata il 12 febbraio 2019. Sempre a tutela delle Lavoratrici la valorizzazione delle tematiche di inclusione e di pari opportunità con un esplicito richiamo al lavoro che dovrà essere svolto dalle specifiche Commissioni nazionali.

E per quanto riguarda invece l’occupazione femminile, cosa prevede il CCNL?

Un ulteriore aspetto dell’accordo, anch’esso di grande valenza sociale, è l’ampliamento degli interventi finanziabili attraverso il Fondo di Settore per l’Occupazione (FOC), strumento che ricordo essere finanziato esclusivamente dalle Lavoratrici e dai Lavoratori del Credito. Adesso,oltre a rafforzare i meccanismi di incentivazione in caso di assunzione con contratti a tempo indeterminato di giovani disoccupate/i, di disoccupate/i di lungo periodo, di donne, di persone con disabilità, di donne e uomini che lavorano nel nostro mezzogiorno, contribuirà anche a finanziare il delicato processo della cosiddetta staffetta generazionale da gestire sempre su base assolutamente volontaria. Un importante risultato per l’occupazione femminile e anche per le assunzioni nelle regioni del Mezzogiorno.

Torniamo all’8 marzo, cosa immagina per il futuro?

È difficile immaginare il futuro in sé, ancor più difficile immaginare ciò che potrà essere l’8 marzo nel prossimo futuro. Un futuro che ci vede sempre più immersi nella tecnologia con l’Intelligenza Artificiale che sempre più prende spazi importanti nella nostra vita quotidiana, nei processi di lavoro, nella società. Immagino un futuro che giorno per giorno va costruito con attenzione ed equilibrio che tenga presentei cambiamenti epocali che ci vedranno protagonisti. In tal senso, il ruolo del Sindacato è sempre più centrale per costruire nuove tutele e adattare quelle esistenti in funzione di un mondo, come detto, in velocissimo cambiamento. Dovremo quindi, essere costruttori di pace, perché solo in questo modo sarà possibile favorire la crescita sociale ed economica delle popolazioni del mondo e quindi anche quella delle Donne. Concludo formulando l’augurio a nome di UNISIN a tutte le Donne di un buon 8 marzo, soprattutto sereno, e un forte e speciale augurio alle Donne e alle Bambine che stanno vivendo momenti di assoluta drammaticità per le tante situazioni di guerra che sono in corso in ogni parte del nostro pianeta.

Bianca Desideri (Direttore responsabile Professione Bancario)